Nella popolazione anziana, l’uso regolare di farmaci, e di più farmaci contemporaneamente, è frequente perché è alta la prevalenza di patologie croniche e di multimorbidità.
I farmaci curano le malattie, ne alleviano i sintomi e ne prevengono le complicazioni quindi, da una parte, contribuiscono a migliorare la qualità e la durata della vita, ma dall’altra possono avere anche effetti negativi, soprattutto se sommati l’uno all’altro, complicando il quadro generale nell’anziano.
In queste circostanze è molto importante l’uso consapevole dei farmaci e la compliance al piano terapeutico.
I dati rilevati da Passi d’Argento relativi al quadriennio 2016-2019 mostrano che circa 9 anziani su 10 hanno fatto uso di farmaci nella settimana precedente l’intervista e più di 1 su 3 (39%) riferisce di averne assunti di almeno 4 diverse tipologie.
Eppure, solo il 43% di chi ha consumato farmaci riferisce che nei 30 giorni precedenti l’intervista il proprio medico ha verificato con l’intervistato (o con la persona che si prende cura della somministrazione) il corretto uso dei farmaci prescritti, ovvero il farmaco e il dosaggio prescritti, l’orario e i giorni di assunzione.
L’assunzione di farmaci, e in particolare l’assunzione di 4 o più diversi farmaci cresce con l’età (56% fra gli ultra 84enni), è più frequente fra le persone con difficoltà economiche (53%) e fra le persone con più bassa istruzione (46%), e non mostra una significativa differenza per genere.
L’assunzione di almeno 4 farmaci diversi riguarda il 43% di coloro che riferiscono una patologia cronica e ben il 71% di coloro che hanno co-morbidità (presenza contemporanea di due o più patologie croniche fra quelle indagate in PASSI d’Argento: cardiopatie, ictus o ischemia cerebrale, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, malattie croniche del fegato e/o cirrosi, insufficienza renale).
Non vi è un chiaro gradiente geografico nel ricorso ai farmaci ma alcune realtà del Sud, come la Calabria e la Sicilia si distinguono per avere quote alte di ultra 65enni (prossime alla metà della popolazione anziana regionale) che fanno un uso di almeno 4 farmaci diversi e altre realtà del Nord, come il Piemonte, in cui tale quota riguarda poco più del 20%. Queste differenze regionali riflettono le differenze nella prevalenza di policronici nella popolazione anziana.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)