Svolgere ricerca sul cuore, che nello spazio tende a funzionare meno bene, è uno dei compiti della medicina spaziale. Per capire perché l’apparato cardiovascolare dell’astronauta invecchia durante la permanenza nello spazio, i biologi molecari della Scuola Sant'Anna di Pisa hanno studiato la reazione al volo spaziale delle cellule endoteliali che costituiscono la parete dei vasi sanguigni a diretto contatto col sangue
Hanno poi confrontato tre campioni di cellule coltivate in speciali incubatori: il gruppo di controllo, tenuto a Terra, e quindi in condizioni di gravità e radiazioni normali, e altri due, affidati agli astronauti e mandati nella Stazione spaziale internazionale; entrambi hanno ricevuto le radiazioni cosmiche, però un campione è stato tenuto con gli astronauti in microgravità, mentre l’altro è stato messo in una piccola centrifuga che riproduce la gravità terrestre.
Analizzando i dati genetici e molecolari fra i gruppi nelle tre diverse condizioni, hanno osservato per la prima volta che microgravità e radiazioni cosmiche, i due fattori ambientali la cui combinazione maggiormente caratterizza il volo spaziale, in realtà esercitano ciascuno un effetto distinto sulla risposta delle cellule endoteliali capillari allo spazio.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)