Gli anziani non autosufficienti muoiono a decine, troppo fragili per cure sperimentali e, a volte, anche per il ricovero in ospedale. Senza poter salutare i familiari, perché quando il virus entra nelle Rsa, compie stragi.
Le circa 4.500 Rsa in Italia ospitano 300mila persone, con una media di 85 anni e di questi il 60% soffre di una demenza. L’Istituto di Sanità sta cercando di capire i numeri dei morti in queste struttura, ma fino al 30 marzo sono state censite 250 strutture in tutta Italia e quelle lombarde hanno visto quasi il 10% degli ospiti morire per il virus.
I dati però si riferiscono solo a 70 strutture, che sono quelli che hanno risposto ai questionari dell’Istituto. In Italia, analizzando le 250 strutture del campione, è il 4% la media degli ospiti di Rsa deceduti. Ma spesso in Rsa non viene fatto il tampone, perché ad esempio fino al 30 marzo in Lombardia non erano richiesti. Stanno partendo ora i tamponi in tutte le regioni. Purtroppo il virus ha accelerato la morte di tanti, lo si capisce confrontando i dati degli anni passati.
Spesso il virus nelle Rsa è entrato coi dipendenti, e il ministero alla Salute ha inviato da qualche giorno le nuove linee guida che stabiliscono che tutti questi lavoratori dovranno fare il tampone. Così come a tutti gli ospiti delle residenze che hanno sintomi respiratori. Alla fine di questa emergenza andrà ripensato il metodo per seguire gli anziani, meglio a casa propria.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)