Seguendo l’input del Gran Consiglio, il DSS (Dipartimento Sanità e Socialità) del Ticino ha presentato una pianificazione integrata, adeguata alle necessità della popolazione, tenendo conto che gli anziani nel 2030 e nel 2040 saranno più digitalizzati e con rapporti sociali più solidi, ma con meno figli. In Ticino il numero degli over 65 in rapporto al numero di persone in età attiva (20-64 anni) è più elevato rispetto alla media nazionale. A titolo esemplificativo, nel 2020 questo rapporto era del 30.7% per tutta la Svizzera mentre per il Ticino raggiungeva quota 39.1%. E proprio partendo da questi cambiamenti il DSS ha presentato una strategia integrata, «un approccio che permette di superare la tradizionale distinzione tra il settore delle cure stazionarie (le case per anziani), le prestazioni di assistenza e cura a domicilio (SACD) e il mantenimento a domicilio (SAPP)». Principalmente verranno aumentati le ore di assistenza e cure a domicilio per abitante (+62%), i posti letto nelle case per anziani (+26%, ossia 1.180, di cui 870 già autorizzati) e le prestazioni dei servizi d’appoggio (+105%). I costi di gestione annuali ammontano a 340 milioni di franchi (80% a carico del Cantone, e il 20% a carico dei Comuni). Sono inoltre previsti 346 milioni di franchi di investimenti nelle case per anziani (il 60% a carico del Cantone).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)