Una nuova terapia genica multipla, che veicola nell'organismo due geni 'amici' della longevità, permette con una sola somministrazione di contrastare ben quattro malattie legate all'avanzare dell'età (scompenso cardiaco, insufficienza renale, obesità e diabete), migliorando la salute generale e allungando la vita. Un esperimento condotto sui topi dai ricercatori del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering e della Harvard Medical School di Boston apre nuovi scenari nella lotta all'invecchiamento anche per l'uomo.
La nuova terapia genica multipla ha dimostrato che veicolando nell'organismo i geni FGF21, sTGF beta R2 e alfa-Klotho, si possono, con una sola somministrazione, contrastare ben quattro malattie legate all'avanzare dell'età (scompenso cardiaco, insufficienza renale, obesità e diabete).
In particolare, l'associazione del solo gene sTGF beta R2, in combinazione con l' FGF21 porta effetti benefici contro tutte e quattro le malattie, migliorando la salute e la sopravvivenza dei topi. I tre geni somministrati insieme hanno invece causato problemi, probabilmente a causa di interazioni avverse ancora sconosciute tra FGF21 e alfa-Klotho.
L' aspetto più interessante della ricerca, pubblicati sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas), è che i geni iniettati (veicolati nell'organismo da un virus reso innocuo) non si integrano nel Dna originale delle cellule dell'organismo.
Non lo alterano in alcun modo, e quindi non rischiano di essere trasmessi ad altri individui o alle generazioni successive.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)