A Roma il primo congresso internazionale di pastorale degli anziani, "La ricchezza degli anni", vede la partecipazione di 550 delegati da oltre 60 Paesi. In apertura il cardinale Kevin Joseph Farrell ha sottolineato l’importanza di avviare un ragionamento su «come la Chiesa può accompagnare nella presa di coscienza della preziosità della lunga vita e far capire la ricchezza della vecchiaia».
Nel 2100 il 61% della popolazione mondiale sarà costituito da over65, ed occorre quindi, in una società imperniata dalla cultura dello scarto, far percepire la vecchiaia come il dono di una lunga vita. Il presidente del Censis De Rita ricorda come agli anziani per secoli sia stato dato potere in quanto ritenuti portatori di sapienza, mentre oggi sono ritenuti un peso che rallenta il sistema. In realtà essi sono la parte più ricca della popolazione ma su loro incombono «tre pieghe pericolose: la solitudine che si vince con una cultura comunitaria sempre più forte, la perdita di un 'fine' e un obiettivo nella vita e la concezione della creaturalità, la quale ci ricorda che siamo creature di Dio e non siamo padroni di noi stessi».
Questa è un'epoca di passaggio in cui dobbiamo fare i conti con l’allungamento della vita e, suggerisce il presidente della comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, bisogna puntare sulla necessità di «affermare un’arte dell’invecchiare per gli altri».
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)