Il documento integrale è un'interessante riflessione sull'anzianità ed il ruolo sociale dell'anziano. Con la pandemia si è riproposto con prepotenza il tema dell'invecchiamento nella società e di come si debbano collocare in essa le persone che non hanno più un posto nel mondo della produttività.
Infatti, "La cultura tecnicista, che pone al centro del pensiero e della vita l’efficacia immediata, ci porta spesso ad abbandonare gli anziani, a considerarli meno «produttivi». Del resto, ci sono aziende industriali nelle quali a cinquant'anni si è considerati anziani e, talvolta, si è perfino licenziati, a beneficio di persone più giovani, più «aggressive»...".
L'individualismo, che Papa Francesco - nella sua ultima enciclica Fratelli tutti - considera il pensiero di un mondo chiuso ed egocentrico, fa parte di questa cultura in cui non c’è bisogno degli altri: non c'è bisogno degli anziani, non c'è bisogno di chi va più piano. In questa cultura, gli anziani sono, per definizione, «persone ormai al capolinea».
Da ciò una duplice conseguenza: gli anziani, che non partecipano più direttamente ai processi di produzione economica, non sono più considerati una priorità nella nostra società. E, nel contesto dell'attuale epidemia, sono presi in carico dopo gli altri, dopo le persone «produttive», anche se sono più fragili.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)