CGL, CISL e UIL di Bergamo avviano una riflessione sul futuro dell’assistenza dopo le notizie diffuse dalla stampa locale relative a interessi privati circa la costruzione di nuove case di riposo nella provincia per un totale di 3000 nuovi posti di lavoro. Una occasione che spesso viene salutata con entusiasmo anche perché nell’immaginario collettivo l’apertura di nuove Rsa risponderebbe alle esigenze degli anziani nel Paese.
Le tre sigle si domandano se non sia piuttosto opportuno avviare una nuova politica per la terza età, creando una città a misura di persona fragile e debole ma non necessariamente malata e non autosufficiente, ipotizzando, tra gli altri, servizi di assistenza condivisa, di infermiere di quartiere, di portierato diffuso.
In tal modo, sostengono, si evita la rincorsa a soluzioni dal fiato corto e troppo spesso controproducenti, poiché spesso un investimento innovativo permette di risparmiare oneri e costi aggiuntivi nel futuro.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)