La storia narrata da Candida è autobiografica e dettata da una insopprimibile necessità interiore: dunque doppiamente vera. È il racconto di un matrimonio durato cinquant'anni, di un legame forte, attraversato da crisi e sbandamenti, ostacolato dal peso del silenzio. Una inchiesta intima, un viaggio nel tempo per dare risposta ad assillanti quesiti che spesso restano sospesi, e insieme un'analisi lucida che ricostruisce il passato dall'esterno, attraverso lo schedario dei ricordi personali, le testimonianze di amici e conoscenti, di lettere, di poesie, rispettando i vuoti della memoria e della documentazione. La vicenda che il libro narra può essere letta come emblematica per tutta una generazione: la generazione che si sposa intorno al Sessantotto credendo ancora nel matrimonio ed è investita dalle passioni politiche, dall'onda contestataria degli anni Settanta e dalla repentina trasformazione del costume di cui è al tempo stesso protagonista e vittima. Un racconto personale che si legge come un romanzo per la forza drammatica di sofferenze comuni, narrate con verità e crudezza, rifuggendo da qualunque abbellimento o ipocrisia.
(Fonte: www.ibs.it)