I sopravvissuti ad attacchi di cuore che hanno una vita sessuale attiva hanno meno probabilità, rispetto alle controparti non attive, di morire nei decenni successivi a causa di patologie caridache. È quanto emerge da uno studio condotto in Israele. I ricercatori – guidati da Yariv Gerber e colleghi dell’Università di Tel Aviv – hanno seguito per 22 anni 1.120 uomini e donne, che avevano 65 anni o meno al momento del loro primo infarto. Durante il periodo di studio, 524 individui sono morti.
Rispetto alle persone che hanno riferito di non aver fatto sesso nell’anno precedente l’attacco di cuore, coloro che avevano avuto rapporti sessuali più di una volta alla settimana hanno fatto registrare il 27% di probabilità in meno di morire nell’arco del periodo di studio, mentre quelli che avevano fatto sesso settimanalmente avevano il 12% di probabilità in meno e le persone che lo facevano occasionalmente si attestavano all’8%.
(Fonte: tratto dall'articolo)