Una nuova ricerca conferma risultati precedenti, dimostrando la riduzione dello stress ossidativo e un miglioramento della cognizione, dopo 12 mesi di semplice integrazione di vitamina D, in individui con decadimento cognitivo lieve.
Lo studio è stato condotto su 183 partecipanti affetti da questa condizione e divisi in due gruppi: uno ha assunto 800 UI di vitamina D al giorno per un anno mentre l’altro ha assunto un placebo. Dopo 12 mesi chi ha assunto il supplemento di vitamina D ha ottenuto risultati migliori nei test di funzione cognitiva rispetto a chi ha assunto il placebo.
Inoltre l’integrazione di vitamina D ha aumentato la lunghezza dei telomeri (un indicatore di protezione dall’invecchiamento) e ridotto alcuni indici di stress ossidativo nel sangue. Vengono quindi confermati gli effetti protettivi della vitamina D sul cervello, in dosi variabili da individuo a individuo, particolarmente nel nascituro e nell’anziano. Come pure il ruolo imprescindibile dello stile di vita (attività fisica, giusto ritmo sonno/veglia, dieta anti-infiammatoria) nel corretto funzionamento del cervello.
Si aprono scenari promettenti sulla possibilità di avviare interventi di sanità pubblica per contrastare la crescente incidenza di malattie neurodegenerative cui nessun farmaco di sintesi è riuscito finora a porre rimedio.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)