Le manifestazioni di aggressività, nei servizi, sono assai più frequenti di quanto si sappia o si pensi all'esterno.
Nella quotidianità del lavoro sociale significano aggressività verbale, diretta e telefonica, minacce, attacchi distruttivi agli arredi, e perfino l'aggressione fisica. Solo queste due ultime forme possono essere conosciute perché vengono alla ribalta dei massmedia: e spesso accade anche che la vittima, l'operatore, venga presentato come il persecutore responsabile.
Indubbiamente sono eventi che danno un segnale preoccupante della rottura di un legame fondamentale per il fronteggiamento delle problematiche sociali: il rapporto di fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.
E oggi, quando tutta la società sembra essere sempre più aggressiva, o lo diventerà, è questo un nodo a cui è necessario avvicinarsi.
Lo scenario in cui si collocano queste pagine è quello del Sistema Integrato di interventi e servizi sociali e dei livelli di complessità che lo caratterizzano. Da un lato la sempre minore disponibilità di risorse economiche e umane, la necessità di riprogettarsi continuamente, e bisogni dell'utenza sempre più diversificati. Dall'altro lato, un aumento significativo dei livelli di impulsività aggressiva e dei rapidi passaggi all'atto.
Il volume è rivolto a tutti gli operatori che lavorano con diversi ruoli e funzioni nei Servizi Sociali. Si propone di offrire strumenti, modelli di lettura e analisi che permettano la prevenzione e la gestione degli eventi aggressivi. (Fonte: www.maggiolieditore.it)