Il protocollo Train the Brain serve ad allenare il cervello per mantenerlo vivace e combattere il più possibile l'invecchiamento, la demenza e l'Alzheimer, che oggi colpisce 47 milioni di persone. Train the Brain non prevede l'uso di farmaci ma stili di vita corretti e attività di allenamento fisico e cognitivo (controlli clinici, attività cognitive, razionali, mnemoniche, creative ed emotive). E’ stato testato per 4 anni presso gli Istituti di Fisiologia Clinica e Neuroscienze del Cnr, in collaborazione con l'Università di Pisa e con La Sapienza di Roma. I risultati delle sperimentazioni finora effettuate sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. In occasione di un incontro fra esperti sul tema è stato diffuso un decalogo sui 'campanelli di allarme' della malattia che sono:
1) difficoltà a orientarsi nel tempo e nello spazio ( anche inluoghi già noti);
2) non riconoscere le stagioni o le date;
3) diminuzione della capacità di giudizio (compiere azioni inappropriate rispetto al contesto, ad esempio indossare una vestaglia per uscire di casa);
4) non riconoscere i numeri nel fare i calcoli, difficoltà nell'esprimere un concetto complesso o ancora nello svolgere attività quotidiane e nei gesti abituali (ad esempio mettere il telefono in frigo);
5) forti cambiamenti di umore;
6) cambiamenti di personalità;
7) mancanza di iniziativa;
8) depressione;
9) modificazione del comportamento alimentare ;
10) comportamenti inopportuni e inusuali.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)