Franco Pesciatini specialista in Cardiologia, Dietologia, Fisiatria afferma che la pressione arteriosa massima 140/90 mmHg sono i limiti raccomandati, consigliati di non superare; 140 rappresenta la pressione sistolica (massima); 90 la pressione diastolica detta anche minima.
Il rialzo della sola pressione massima viene definito "Ipertensione sistolica isolata"; della sola pressione minima "ipertensione diastolica isolata". A tale proposito, Pesciatini rimarca che non esiste una terapia diversa per le due condizioni: tutti gli antipertensivi in commercio agiscono riducendo sia la pressione sistolica che la diastolica.
Questo deve essere tenuto presente sopratutto per soggetti anziani. nei quali può essere rischioso ridurre eccessivamente i valori della pressione minima, in quanto è nella fase diastolica, di rilasciamento del cuore, che si ha il riempimento delle arterie coronarie, che portano sangue (e ossigeno) al cuore; se sono presenti ostruzioni del lume delle arterie coronarie (frequenti negli anziani), una pressione diastolica troppo bassa può compromettere l'apporto di sangue al cuore con conseguenze anche gravi. Questo rende complicato curare l'ipertensione di soggetti anziani. Pesciatini conclude che ridurre i valori pressori sistolici negli anziani può essere da una parte vantaggioso, per evitare il rischio di ictus ma un'eccessiva riduzione dei valori diastolici può essere la causa anche di infarto cardiaco.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)