Uno studio dei ricercatori del Neuroscience Research Australia intitolato "Non tutto è perduto" pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, riprende e mette ordine fra numerosi casi pubblicati da riviste scientifiche nei quali viene evidenziato come in alcuni malati di Alzheimer l'efficienza di certe aree cerebrali risparmiate dalla malattia (come quelle legate all'estrosità e alle facoltà sensoriali), sembrino "risvegliarsi" . Così "abilità creative come pittura, disegno e canto, che prima non erano evidenti in un individuo, possono emergere o migliorare in pazienti con malattia di Alzheimer o demenza frontotemporale" scrivono gli autori. A conferma di ciò i ricercatori australiani hanno interrogato 185 persone che assistono pazienti con demenza e hanno registrato un aumento di attività creative in alcuni degli assistiti. Molte associazioni di malati nel mondo, d'altra parte, organizzano da tempo corsi di pittura, lezioni di canto e visite ai musei come forma di contrasto al crollo delle facoltà cognitive.
(Fonte: tratto dall'articolo)