“L’Alzheimer è un flagello peggiore di Tbc e Aids. Fra pochi anni in Italia avremo 2,5 milioni di malati, eppure per la prevenzione si fa pochissimo. Non bastano le prestazioni del Servizio Sanitario. Occorre che lo Stato dia il via a una grande campagna coinvolgendo associazionismo, fondazioni, scuole. Ci vuole lo Stato perché singole realtà da sole non ce la fanno. Si deve insistere nella ricerca, ma dobbiamo sottrarre gli anziani alla sedentarietà e alla solitudine. Non servono miliardi. Per prevenire l’Alzheimer, ma anche per frenarlo, serve fare attività fisica e intellettuale oltre a un po’ di socialità. Non lo dico io, lo dice la scienza.” E' quanto sostiene il prof. Giulio Masotti, presidente onorario della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, in fase di presentazione dell’VIII Convegno nazionale sui Diurni Alzheimer (Pistoia, 16 e 17 giugno), appuntamento al quale sarà presente, tra gli altri, la neurologa toscana Laura Fratiglioni, docente al Karolinska Institute di Stoccolma, dove dirige il Centro di Ricerca sull’Invecchiamento. I suoi studi sullo stile di vita come prevenzione e gli ultimi dati sociologici offrono prospettive importanti: senza sigarette, con un’attività fisica anche leggera e tenendo il cervello allenato si può campare a lungo e bene.
(Fonte: tratto dall'articolo)