Secondo i dati in Italia sono circa un milione le persone affette da demenza, un numero destinato ad aumentare nel quadro di un generale invecchiamento della popolazione. Si tratta di una malattia che per la sua stessa natura, crea dei bisogni non solo puramente sanitari, ma anche assistenziali e sociali, incidendo sulla quotidianità delle persone colpite e delle loro famiglie. La Federazione Alzheimer Italia (organizzazione nazionale non profit a supporto e tutela delle persone con demenza e dei loro familiari) svolge quotidianamente varie attività informative e di sostegno, come quella telefonica denominata “Pronto Alzheimer”. Ma a queste si sommano numerosi azioni di advocacy, tra cui quelle legate al Piano Nazionale Demenze, nato nel 2014, per il finanziamento del quale l’Associazione si è battuta con successo.
Secondo la presidente Salvini Porro, il finanziamento del Piano Nazionale Demenze non rappresenta un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso non semplice per individuare le giuste modalità di ripartizione delle risorse economiche. I temi sul tavolo sono ancora molti, dalla tutela dei diritti del malato all’istituzione di una équipe multidisciplinare che segua la persona, sull’esempio delle patologie croniche.
Un esempio di iniziativa sociale è la realtà delle “Comunità amiche delle persone con Demenza”, una rete cittadina solidale diffusa capillarmente dall’Associazione sul territorio, il cui successo è indice della percezione, da parte delle Istituzioni locali, dell’opportunità di costruire comunità attente ai bisogni dei fragili. Come sottolinea Paola Barbarino, amministratore delegato di Alzheimer’s Disease International, l’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo ad avere recepito un piano nazionale per la demenza, riconoscendo l’importanza di questa malattia nel contesto nazionale. Al piano però non hanno fatto seguito fondi adeguati e questo nonostante il costo globale della demenza continui ad essere molto elevato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)