Gli scienziati dell’Università Washington di St. Louis hanno elaborato il metodo affidabile con l’esame del sangue per individuare la beta-amiloide, la proteina che è il tratto distintivo del morbo di Alzheimer, anche se ci vorranno anni per far si che l’esame sia disponibile per usi clinici. Bisogna ricordare che la beta-amiloide non è predittore perfetto del morbo di Alzheimer, perché è presente anche in anziani che non sviluppano la demenza, ma rappresenta un importante fattore di rischio. Sarà importante soprattutto per la sperimentazione sui farmaci per la prevenzione. Ad oggi è molto difficile diagnosticare l’Alzheimer, e l’esame avviane per lo più con test di acutezza mentale e colloqui con il paziente e i familiari, riuscendo diagnosticare correttamente solo il 50-60 per cento dei casi. I metodi più accurati sono costosi e spesso non disponibili. Il nuovo esame si basa sulla spettrometria di massa, strumento in grado di scovare con precisione le sfuggenti molecole di beta- amiloide presenti nel sangue. Poiché non esistono cure per l’Alzheimer il primo impiego di questo esame probabilmente sarà per vagliare le persone da sottoporre a sperimentazioni cliniche di farmaci per prevenire il morbo.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)