Il Centro per il trattamento e lo studio dei disturbi cognitivi dell’Ospedale Sacco di Milano, è uno dei 577 centri in Italia – 260 al Nord, 103 al Centro e 214 al Sud e nelle Isole - il cui compito è garantire la diagnosi e la presa in carico di una persona affetta da demenza. I servizi territoriali coinvolti come stabilito dal Piano nazionale demenze del 2014, sono centri diurni, rsa (anche in formula aperta), assistenza domiciliare sociale e sanitaria su misura.Tuttavia l’offerta assistenziale è ancora disomogenea a livello nazionali. Ad oggi solo 5 regioni (Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Marche e Veneto), la provincia autonoma di Trento e Bolzano e 5 Asl (Brescia, Treviso, Milano, Umbria 1, Roma3) hanno varato percorsi di diagnosi e cura.
Una spinta importante per il potenziamento della diagnosi precoce, del trattamento non farmacologico, e degli interventi di sostegno è attesa dai 15 milioni di euro stanziati per il 2021-2023 con il Fondo per l’Alzheimer e le demenze, previsto dall’ultima legge di bilancio e ancora fermo. In Italia, secondo l’Osservatorio, soffrono di demenza circa 1 milione di over 65 (circa 40mila tra i 50-64 anni), di cui 600mila con Alzheimer (il 20-30% tra i 50-64 anni), patologia neurodegenerativa che provoca un deterioramento irreversibile di una o più funzioni cognitive (memoria, linguaggio, ragionamento), associato a disturbi del comportamento (aggressività/depressione) fino a compromettere l’autosufficienza del malato. Nel mondo si parla per l’Oms di 55 milioni di cittadini colpiti da demenza, nel 60-70% dei casi si tratta di Alzheimer.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)