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Simoniello Tina

L’amicizia rallenta il declino cognitivo. E il cervello resta "attivo"

www.repubblica.it, 05-11-2017

L’amicizia rallenta il declino cognitivo. E il cervello resta "attivo"

Secondo Emily Rogalski, professore associato alla Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease Center della Northwestern University (Chicago) e co-autrice di una ricerca pubblicata su PlosOne, chi ha molti amici fidati ed affettuosi, va incontro ad un declino cognitivo più lento.
Lo studio è stato condotto su un campione di Super Agers, ovvero ultraottantenni dotati di una memoria episodica simile a quella di adulti più giovani di 20-30 anni.
Tuttavia, chiarisce la Rogalski, avere una fitta rete di amicizie non significa automaticamente che non ci si ammalerà di Alzheimer. 

Ma se esiste una lista di scelte sane che si possono fare, come seguire una corretta alimentazione o non fumare, il mantenimento di una socialità forte può essere importante, e merita di stare in quell’elenco.

(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)

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Autore (Cognome Nome)Simoniello Tina
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2017-11-05
Numero
Fontewww.repubblica.it
Approfondimenti Onlinewww.repubblica.it/salute/ricerca/2017/11/05/news/l_amicizia_aiuta_il_cervello_e_rallenta_il_declino_cognitivo-180325470/
Subtitolo in stampawww.repubblica.it, 05-11-2017
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)
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Simoniello Tina
Parole chiave: Amicizia Demenza senile Funzioni cognitive Stimolazione cognitiva