Secondo Emily Rogalski, professore associato alla Cognitive Neurology and Alzheimer's Disease Center della Northwestern University (Chicago) e co-autrice di una ricerca pubblicata su PlosOne, chi ha molti amici fidati ed affettuosi, va incontro ad un declino cognitivo più lento.
Lo studio è stato condotto su un campione di Super Agers, ovvero ultraottantenni dotati di una memoria episodica simile a quella di adulti più giovani di 20-30 anni.
Tuttavia, chiarisce la Rogalski, avere una fitta rete di amicizie non significa automaticamente che non ci si ammalerà di Alzheimer.
Ma se esiste una lista di scelte sane che si possono fare, come seguire una corretta alimentazione o non fumare, il mantenimento di una socialità forte può essere importante, e merita di stare in quell’elenco.
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)