A Napoli, nella residenza sanitaria assistita Frullone, due ospiti della struttura sono convolati a nozze. Sono Pasquale e Anna, 68 anni lei, 74 lui. Malati di demenza senile, vedovi, festeggiano con il matrimonio un loro ritorno alla vita, perché come recita la scritta sulla torta di nozze "D’amor non siamo vecchi". Insieme hanno ritrovato la felicità, grazie anche alle cure e all’affetto del personale sanitario della struttura. Le famiglie non vedevano di buon occhio questa unione, per i troppi problemi di assistenza. Ma il Frullone ha svelato il suo essere famiglia; ha convinto parenti, il buffet è stato a spese dei medici, il vestito della sposa, lungo e di raso ricamato, regalato da una assistente sociale. La cerimonia nuziale è stata una grande festa, nella cappella interna alla struttura, con una platea di età media intorno ai 70 anni con la voglia di ridere e cantare insieme. Ciro Verdoliva, direttore generale della Asl spiega come, al di là dei protocolli e delle procedure, non può esistere eccellenza in sanità se non si considera la persona nella sua complessità e per far questo gli operatori debbono essere competenti e umanissimi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)