Nelle 331 casette a Camerino (Macerata) vivono circa 660 persone, la metà delle quali anziani. L'indice di vecchiaia è alto e la fragilità è aumenta in quest'ultimo periodo.
Tutti ormai hanno paura di essere dimenticati, di non rientrare più nei piani di ricostruzione, poiché l'emergenza dovuta al Covid-19 ha sconvolto ogni parametro finora immaginabile. Chi abita a Camerino non riesce più a vedere un orizzonte sereno.
Le statistiche mediche regionali raccontano che è cresciuto il disagio psichico nella popolazione colpita. Nel 2018, un rapporto choc dell'Asur di Camerino – l'azienda sanitaria locale –riferiva di un aumento della mortalità tra gli sfollati pari al 53%, ogni anno.
Persone anziane che, sradicate dal loro ambiente e private delle relazioni quotidiane, si erano trovate disorientate e particolarmente vulnerabili. Un picco di mortalità così accentuata da essere stata definita un suicidio indiretto, una sorte di morte di crepacuore, un lasciarsi andare verso la fine. Sono aumentati, fra i residenti l'uso di psicofarmaci (fino al 70%) e ansiolitici e persino i suicidi.
(Fonte: tratto dall'articolo)