E' questo il tema di un interessante incontro con il neurologo Ferdinando Schiavo, svoltosi a Cabernardi di Sassoferrato (AN). Il neurologo ha spiegato che non intende assolutamente demonizzare i farmaci bensì il loro uso a volte poco attento, che non tiene conto della loro influenza negativa su alcuni neuromediatori cerebrali, né dell’interazione con altri medicinali o alimenti. Bisogna inoltre considerare che una persona di 80 anni e oltre è molto diversa da una di 60 o 40 anni, la sua storia clinica è spesso complicata, ha necessità di essere supportata da frequenti rivalutazioni e revisioni. "I farmaci - ha avvertito Schiavo - sono testati su persone giovani e quasi tutte di genere maschile e solo raramente sugli anziani. Le anziane, di conseguenza, pagano un doppio prezzo poiché usano farmaci che non sono stati sperimentati in modo adeguato né sulle donne né sulle persone anziane." Si tratta insomma di un altro caso di ageismo, un pregiudizio discriminante sulla persona anziana basato semplicemente sul fattore età.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)