Nelle scorse settimane Giovanni Mancini, fiorentino doc, 81 anni, aveva già spiegato al quotidiano "La Nazione" le sue disavventure di anziano in attesa del vaccino e la voglia di battersi contro le contraddizioni della burocrazia. Anche se la sua poteva sembra una lotta sproporzionata.
Dopo l'articolo sul giornale è stato invitato alla trasmissione di Rete 4 "Dritto e Rovescio" per raccontare di aver vissuto come una vera e propria ingiustizia i meccanismi della vaccinazione in Toscana. "Non sono arrabbiato per me, ma per il sistema – ha raccontato l’uomo in tv –. Pensate, che alcune settimane, fa avevo fissato una partita a tennis quando il mio maestro, che ha 30 anni, mi ha detto che non avrebbe potuto partecipare. Mi ha spiegato che aveva la febbre, provocata dal vaccino. Ho pensato che fosse un’eccezione: invece anche le mie figlie, entrambe avvocato, mi hanno spiegato che avrebbero potuto prenotarsi on line per avere le dosi. Ho detto loro di non farlo, perché mi è sembrato ingiusto verso tutti gli anziani e i fragili".
Per Giovanni, che con pacatezza ha difeso i propri diritti, sono arrivati gli applausi del pubblico. Poi, sabato, la bella notizia, con la somministrazione del vaccino. "Non amo le polemiche perché so che di solito la sanità in Toscana funziona – spiega – ma quando una cosa è fatta male va detto. Ora finalmente hanno vaccinato sia me che mia moglie. Ringrazio il mio medico, col quale ho sempre avuto un ottimo rapporto".
(Fonte: tratto dall'articolo)