Con l’Alzheimer ogni giorno si perdono particolari e ricordi della propria vita. Questa malattia secondo i dati del Censis, riguarda in Italia più di 1,3 milioni di anziani, quindi il 10% degli ultrasessantenni e ancora non è stata trovata una cura. Grazie all’arte però, si può trovare il modo di aiutare questi malati. Luca Vallese ha dedicato a sua nonna e all’Alzheimer un progetto artistico iniziato da quasi 300 giorni consecutivi. Ha iniziato con una foto della nonna in riva al mare e poi sta proseguendo ripubblicando le fotocopie con i ricordi che ha di lei. William Utermohlen, famoso pittore americano, da quando ha saputo di avere l’Alzheimer nel 1995, si è autoritratto nel vari stadi della malattia con intenti sia artistici che terapeutici. Infatti l’ultima parte del cervello ad essere attaccata è quella creativa, dove ci sono ricordi e emozioni che con le arti possono riemergere, portando benefici al paziente. Nel laboratorio della dottoressa Chiara Salza, una delle prime ad aver portato in Italia l’arte terapia, si usano vari materiali con l’obiettivo di far riacquistare ai malati la coscienza di sé. Comunque l’arte terapia non prescinde dalle prescrizioni del medico, come spiega dottor Claudio Bonanomi, direttore del centro di formazione Artiterapie di Lecco ma ha lo scopo di far si che le persone tornino a sentire il loro diritto di esistere attraverso l’arte, la danza, la musica.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)