Una delle modalità per realizzare la solidarietà è il «lascito solidale», che significa destinare nel testamento una parte dei propri beni (o tutti) a uno o più enti impegnati in cause benefiche. Ciò non deve far pensare che solo i ricchi siano nelle condizioni di poterlo fare. Il lascito solidale è alla portata di tutti. Non c’è una quota minima da donare, ognuno lascia quel che può e vuole, da pochi euro a migliaia, e fino a proprio all’istituto del lascito solidale è dedicata, il prossimo 13 settembre, una Giornata internazionale finalizzata alla sua promozione.
L’ultima stima del valore lasciato in eredità dagli italiani al Terzo settore ammonta a circa 800 milioni di euro annui (secondo un’indagine di Fondazione Italia sociale relativa al 2018). Risorse che fanno un’enorme differenza per la comunità. Tra gli esempi con una donazione testamentaria è stata realizzata una foresteria per le famiglie degli ospiti del centro residenziale di Osimo. L’Associazione italiana sclerosi multipla riceve ogni anno 1,5 milioni con cui finanzia la ricerca scientifica e i servizi assistenziali per i malati come il centro riabilitativo di Genova, costruito con il lascito di un paziente, che oggi aiuta 1500 persone. Gli ospedali possono acquistare strumenti a beneficio di tutta la collettività. Enti umanitari, nati per tutelare l’ambiente e/o gli animali, possono portare avanti i loro progetti.
Ma dopo due anni di pandemia Covid con le sue conseguenze (maggiore precarietà esistenziale ed economica), la fiducia dei cittadini verso una crescita di senso civico e di spirito di solidarietà è leggermente in calo. Lo rileva una survey condotta dal 17 al 21 giugno 2021, per conto del Comitato, sulla percezione di 1015 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni (rappresentative di circa 40 milioni di italiani). Da qui emerge, comunque, che l’altruismo non ne ha risentito. Il 70 % del campione, pari a 28 milioni di italiani, quasi come nel 2020 (66 %), ha dichiarato di aver fatto donazioni almeno una volta nella vita (90 euro l’anno in media), soprattutto in favore della ricerca medico-scientifica. Tra chi ha donato negli ultimi due anni la percentuale dei giovani nella fascia 25-39 anni è superiore: 55 contro 46 % del totale. Mentre in generale si è ridotta la propensione a fare testamento (il 42 % esclude di farlo rispetto al 34 del 2020). Sette su dieci sanno però cos’è un lascito solidale. Ma quasi la metà degli intervistati crede che sia prerogativa solo di chi non ha eredi.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)