Dopo la class action delle famiglie che, con un parente malati di Alzheimer, chiedono di essere risarcite, la Regione Lazio rischia di dover rimborsare migliaia di cittadini che hanno sostenuto le spese di degenza delle rette nelle Residenze sanitarie assistenziali. Questo è quanto deciso dal Tribunale di Roma: fino ad ora l’assistenza medica per i malati di Alzheimer era gratuita solo per i cittadini con Isee inferiore ai 15mila euro, ora potrebbe esserlo per tutti. Il ricorso iniziale è stato fatto da un a signora romana, Alessandra che aveva deciso di far ricoverare il padre in una residenza sanitaria assistenziale, ed ha intentato ricorso alla morte del familiare chiedendo un risarcimento pari all'ammontare delle spese sostenute per le rette della clinica. Richiesta accolta dal Tribunale di Roma che ha condannato la Regione Lazio anche a liquidare gli interessi, poiché le spese per servizi forniti ai pazienti affetti da Alzheimer devono essere configurate come prestazioni di «carattere sanitario», un impegno economico quindi a carico del Servizio sanitario nazionale. La sentenza si è basata sull’impossibilità, nel caso dell’Alzheimer di distinguere tra «le quote di natura sanitaria (a carico della Regione) e quelle di natura assistenziale (a carico dei pazienti), stante la stretta correlazione, con netta prevalenza delle prime». Poiché la regione non ha impugnato la sentenza, ma non ha neppure rivisto il proprio regolamento sanitario sono tante le famiglie dei malati pronte a fare ricorso.