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Last men standing - Gli ultimi sopravvissuti

The Japan news, 04-09-2020

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, 575.000 giapponesi furono costretti a lavorare nell'ex Unione Sovietica e in Mongolia.
Si stima che circa 55.000 di questi prigionieri siano morti per fame e lavori forzati in condizioni di freddo gelido.


”Essere vivi era peggio che essere morti", ha detto Yuisuke Tanaka, un musicista di 94 anni che è stato detenuto per circa quattro anni in Kazakistan, che a quel tempo faceva parte dell'ex Unione Sovietica.
Ha subito un trauma cranico, oltre a perdere parzialmente due dita per congelamento.

Per trasmettere le sue esperienze, Tanaka organizza eventi in tutto il Giappone accompagnando i suoi racconti con il suono della fisarmonica.
”Non mi ritirerò mai", afferma. "Come sopravvissuto continuerò a tramandare le tragedie della detenzione fino al giorno in cui morirò".

Anche Masanori Araki, 96 anni è stato un detenuto nell'ex Unione Sovietica.
A lungo è stato riluttante a parlare di quanto accaduto durante quel periodo, ma sentiva sempre più di “non poter sopportare il pensiero che questa tragedia fosse dimenticata come se non fosse mai accaduta”.

Quindi ha iniziato a tenere lezioni sulle sue esperienze di guerra, a partire dagli studenti delle scuole elementari.

Mutsumi Nagamine, giovane curatore del Maizuru Repatriation Memorial Museum, dichiara: "Poiché il numero di persone che hanno effettivamente vissuto la guerra sta diminuendo, la domanda è come trasmettere queste esperienze alle generazioni più giovani. Per evitare che questo aspetto della storia venga dimenticato, lavoreremo per comunicare alle giovani generazioni i tragici fatti allora accaduti”.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Casa Editrice, città
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Anno Pubblicazione2020
Pagine
LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-09-04
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteThe Japan news
Subtitolo in stampaThe Japan news, 04-09-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Approfondimenti
Attori
Parole chiave: Rapporti intergenerazionali Storie di vita