Una presa in carico globale della persona malata con un'attenzione che tenga conto non solo del male da curare, ma anche delle condizioni che riporteranno in poco tempo quella o un'altra malattia: è la richiesta dell'arcivescovo e del volontariato cattolico non profit alle istituzioni del Piemonte nel partecipatissimo convegno promosso dall'Ufficio Pastorale della Salute al Santo Volto in occasione della Giornata Mondiale del Malato.
Nel messaggio per la Giornata, monsignor Nosiglia ha invitato a «una maggiore attenzione a tutte le fragilità. Pensiamo agli anziani non autosufficienti, che devono poter trovare una risposta, in termini di cura ma anche di prendersi cura, attraverso le forme di assistenza domiciliare, di assistenza nelle Rsa, il cui numero di posti letto convenzionati andrebbe aumentato, di assistenza nei Centri diurni e nei ricoveri di sollievo. Occorre maggiore impegno nelle fasi della malattia che non necessitano più di ricovero ospedaliero. Penso anche alle persone disabili, a chi è affetto da disturbi psichiatrici e da dipendenze patologiche»
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)