Nel mondo del lavoro dal 2004 è in atto una sorta di scambio tra occupati giovani e lavoratori over 50; infatti gli ultracinquantenni sono il 33,5%, (quanti erano i giovani nel 2004) e i giovani entro i 34 anni sono il 22,1%,, quota analoga a quella degli ultracinquantenni nel 2004. Complice la crisi e il cambiamento della struttura per età della popolazione, poiché le persone tra i 50 e i 64 anni sono di più di quelle tra i 18 e i 34 anni. Paradossalmente questo succede mentre l’economia procede in senso inverso, e sembrerebbe essere fatta per i giovani, alfabetizzati fin dalla nascita all’informatica e al mondo di internet. La soluzione non è sicuramente nel conflitto generazionale, la chiave per il rilancio del Paese è la sinergia tra competenze acquisite dai lavoratori più maturi e quelle dei giovani, così da poter valorizzare il capitale umano di tutte le età.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)