E' cominciato come un gioco sul filo della memoria, per ricordare le parole che si erano sentite pronunciare da genitori e nonni e diventate via via sempre più inusuali. I lettori del giornale hanno riportato circa 600 parole del vocabolario pratese che oggi non si usano più. Ognuna portava con sé una nuvola di volti, di voci, di persone e situazioni, che davano sapore ai ricordi. Pur non avendo velleità scientifiche (alcune delle parole prese in considerazione non sono pratesi, ma si riferiscono all'area toscana), erano comunque parte a pieno titolo del linguaggio cittadino. Altre venivano (o vengono) usate con un significato diverso da quello consueto della lingua italiana e sono diventate quindi “pratesi” a buon diritto. L'iniziativa mirava a realizzare una raccolta sul filo della memoria, prima personale e poi collettiva.
Un breve assaggio: Abbacchiato Abbattuto, giù di morale (da bacchio:bastone, pertica usata per tirar giù la frutta dagli alberi) Abbaione Canzonatura fatta con schiamazzi e urli (a volte con la mano che si muove su e giù sulla bocca) Abbiocco Sonnolenza dopo un pranzo A bischero sciolto Senza avvedutezza, in modo casuale A duràlla Espressione d’auspicio riferita a una situazione favorevole che si vorrebbe proseguisse. Speriamo che duri. Ammennicolo Oggetto, accessorio di poca importanza; gingillo (vd. aggeggio). Ecc.ecc….
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)