È possibile combattere i malesseri della menopausa senza ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva grazie a diverse cure “alternative”. Infatti, secondo stime recenti, dal 50 all’80% delle donne prova almeno un rimedio diverso dagli ormoni. La North American Menopause Society ha pubblicato le linee guida su ciò che funziona contro le vampate di calore. Ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, una buona igiene del sonno, l’ipnosi e un approccio positivo al cambiamento, ne riducono l’impatto; anche gli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina ( Ssri ) possono servire, ma con effetti collaterali e vanno usati con cautela. Sul resto invece i dati non sono univoci. Conferma Francesca Nocera, presidente della Società Italiana di Ginecologia della Terza Età: «Gli studi sulle cure alternative non consentono di trarre conclusioni certe, alcuni fitofarmaci agiscono grazie agli stessi meccanismi degli ormoni per cui ne condividono pregi e difetti. Serve il consiglio del ginecologo, anche quando si propende per una medicina complementare». In questo senso il parere positivo dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) per gli isoflavoni in integratori alimentari, ad esempio estratti di soia, trifoglio rosso o radice di kudzu. I dati raccolti mostrano che i prodotti venduti nell’Unione Europea non sono nocivi per seno, utero o tiroide delle donne in menopausa; non ci sono invece ancora dati a sufficienza per esprimersi in merito a chi è in peri-menopausa, ha avuto già un tumore alla mammella o ha una familiarità per questo carcinoma. Dice Rossella Nappi, ginecologa dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa del Policlinico San Matteo di Pavia che molte sostanze “naturali” vengono pubblicizzate come anti-vampate ed alcune alleviano un po’ il sintomo, quindi si possono prescrivere sapendo che i benefici potrebbero dipendere da un effetto placebo, non durare a lungo, e che gli integratori non proteggono dagli altri problemi connessi alla menopausa. Si possono provare prodotti a base di cimicifuga racemosa, estratti di polline, riso rosso, vitamina D e magnesio. L’importante, sottolinea Paolo Scollo, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia è decidere insieme al medico. In conclusione Nappi annuncia l’arrivo per l’anno prossimo delle linee guida europee per le terapie alternative anti-vampate
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)