Il volume di Edith Bruck, La rondine sul termosifone (La Nave di Teseo) induce il lettore a ripensare alle difficoltà di chi assiste una persona colpita dalla malattia di Alzheimer per diventare più attenti alle difficoltà del parente, dell'amico, del vicino di casa. "Da anni mi dicevano che stava per morire - narra la scrittrice - ma io non mi sono rassegnata, ho fatto di tutto per tenerlo in vita giorno per giorno, perchè così com'era ridotto mi bastava vederlo, averlo vicino". Il libro testimonia che la demenza non recide i legami, non li indebolisce, ma li trasforma, rendendoli più forti, ma è anche un libro sull'amore che rende possibile il difficile ruolo di caregiver della moglie. La paura della solitudine è una delle fissazioni della vita dell'ammalato come il sentirsi abbandonato. Gli operatori, come chiunque si trovi ad affrontare l'accompagnamento della vita delle persone affette da questa malattia, può trarne beneficio per comprendere che chi è affetto da demenza, anche in fase avanzata, non perde mai la capacità di essere persona.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)