Le emoji o emoticon, cioè le riproduzioni stilizzate delle principali espressioni facciali che esprimono un'emozione, aiutano a esprimere con facilità i sentimenti. In Gran Bretagna la Bbc però, con il progetto Open Doors, ha chiesto a singoli individui, associazioni e organizzazioni non profit impegnate nel supporto alle comunità meno rappresentate di contattare l’emittente per raccontare la loro vita quotidiana, con l’obiettivo di trovare un modo di dare voce a chi, nei canali più diffusi, non ce l’ha. Nascono così le emoji della nonna, in gergo emOLDji — da emoji e old, anziano — inventate da Diane Hill, 56 anni, di Coventry. Sono nove emoji dedicate agli over 50. «Le emOLDji di Diane — ha spiegato Siobhan Harrison, responsabile del progetto Open Doors — potrebbero apparire sugli schermi di tutto il mondo dopo l’approvazione dell’ Unicode Consortium, l’organizzazione che ogni anno rilascia le nuove emoji secondo, tra gli altri, un principio di comprensione universale». E’ infatti più facile ricordare a un vecchio amico di prendere una pillola con un’icona divertente e colorata piuttosto che inviandogli un messaggino un po’ imbarazzato. Secondo Vyv Evans, professore di linguistica della Bangor University, le emoji hanno come antenati i geroglifici egiziani, e sono oggi la forma linguistica in più rapida espansione, infatti la diffusione e nascita di nuove emoji sarebbe la più veloce mai registrata nella storia della linguistica. Secondo l’Emoji Report del 2015 realizzato dalla compagnia Emogi, infatti, il 92% della popolazione online userebbe le iconcine per esprimersi. Il 78% delle donne lo fa più di una volta a settimana contro il 60% degli uomini.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)