Una vera strage quella in atto nel mondo delle bocce, uno degli sport più amati e più praticati dagli anziani.
Roberto Nespoli, presidente della sezione bergamasca piange 35 soci morti di virus in poche settimane. I dati del presidente nazionale De Santis su tutta l'Italia confermano tanti morti, almeno 250 soprattutto tra Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte e Marche, regioni di grande tradizione. In Italia ci sono 1.600 bocciodromi che rivestono anche il ruolo di punto di incontro (parecchi hanno ancora il tradizionale «ristoro» per uno spuntino o una bevuta), gioco e divertimento per anziani e giovani appassionati.
Le bocciofile quindi possono essere state punti di diffusione del contagio e sono chiusi dai primi di marzo. Il presidente De Santis ha espresso molta preoccupazione perchè, con il fatto che la maggior parte dei frequentatori sono anziani, le bocciofile rischiano di essere riaperte tra le ultime come attività. Ci sarà bisogno del sostegno delle istituzioni per poter riprendere l'attività
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)