L’Italia deve implementare le cure a domicilio. Il 25% della popolazione è di ultra 65enni, di cui molti fragili che necessitano di Long term care (cura di lunga durata), che può essere effettuata a domicilio o almeno nel territorio (Adi), evitando le file al pronto soccorso e lunghe ospedalizzazioni per un tipo di malattie, quelle croniche, quasi connaturate nella terza età. Gode dell’assistenza domiciliare per ora solo il 3% per cento degli over-65 con prestazioni e servizi erogati, come anche costi e orari, molto variegati e differenti, a seconda delle aree del Paese in cui abitano. Il Servizio sanitario d'altronde, dedica all’assistenza domiciliare risorse e sforzi risibili: infatti in media quel 3% riceve 20 ore all’anno di assistenza. Bisognerebbe far comunicare il sistema sanitario e sistema socio assistenziale, cioè il livello regionale e il livello comunale, unendo operatori pubblici e privati dell’assistenza domiciliare, così da far diventare la domiciliarità una delle più importanti ciambelle di salvataggio per il Servizio sanitario, poiché i costi dell’Adi sono molto inferiori a quelli dell’ ospedalizzazione.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)