Una nuova ricerca ha mostrato come modelli unici di attività cerebrale possono essere utilizzati per scopi di identificazione, nonché per il rilevamento di malattie neurologiche come l’Alzheimer.
Il nostro cervello ha modelli di attività che sono unici per ogni individuo, simili a un’impronta digitale, dunque. Mentre gli scienziati sono stati in precedenza capaci di identificare tali “impronte digitali” sulla base di due risonanze magnetiche prese in un periodo di tempo, uno studio peer-reviewed (valutazione critica) pubblicato sulla rivista Science Advances ha scoperto che questi modelli possono essere identificati al di sotto di due minuti. I ricercatori hanno anche scoperto che gli aspetti delle “impronte digitali” del cervello che consentono loro di essere utilizzate per l’identificazione scompaiono nel tempo nei soggetti con malattia di Alzheimer.
Questo potrebbe rendere più facile rilevare l’Alzheimer mentre è ancora nelle sue fasi iniziali e potrebbe persino aiutare a identificare i pazienti con autismo, ictus o tossicodipendenza.
(Sintesi redatta da: Macheda Maria Gabriella)