Sono sempre più i centenari che si sottopongono ad intervento per superare la frattura al femore e recuperare la possibilità di muoversi normalmente: l'ultima è Carmela Manna, 105 anni, di Ariano Irpino che ha detto uscendo dalla camera operatoria, vuole tornare a ballare. Non è suo però l’intervento record, che è della signora Anna della provincia di Napoli, di 109 anni. E’comunque in crescita la casistica di anziani che, grazie alla chirurgia e alla tecnologia, ritornano a una vita normale dopo un incidente. Sono 94mila i ricoveri in Italia tra gli over 65 dovuti a fratture al femore e in quasi otto casi su 10 si tratta di donne, numeri destinati a crescere per l'invecchiamento della popolazione e a pesare sempre più sui bilanci della Sanità. Si registra però un miglioramento delle opportunità terapeutiche e delle condizioni dei pazienti. Infatti oggi per la frattura del femore ci sono due soluzioni: la «ricongiunzione» interna (con un chiodo o una placca) e l'innesto di una protesi (più invasivo). La scelta dell'intervento dipende da dove è localizzata la frattura; se è lontana dall'articolazione, si uniscono le parti dell'osso fratturato. Se è più vicina, la si sostituisce con una protesi, nella maggioranza dei casi totale, che offre risultati migliori in termini di mobilità. L'intervento dura tra i 30 e i 45 minuti e il recupero è più veloce in caso di ricorso alla protesi. E’ importante per gli anziani evitare di tenerli troppo a letto, per non aggravare altre malattie preesistenti, ed è infatti uso utilizzare un centro riabilitativo di lunga degenza.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)