Nel 2021 non ci sarà alcun aumento degli importi delle pensioni dovute a perequazione. Il decreto del 16 novembre 2020 ha infatti fissato un tasso provvisorio di rivalutazione per l’anno appena iniziato pari allo 0,0%.Questo significa che, a meno di un eventuale conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione alla fine dell’anno, gli importi non subiranno variazioni.Va detto però che un piccolissimo incremento ci sarà, dal momento che la variazione della perequazione automatica è risultata pari allo 0,5%, contro lo 0,4% applicato lo scorso anno.A partire dal primo gennaio 2022, scatterà un nuovo meccanismo per il calcolo della rivalutazione delle pensioni che garantirà una maggiore efficacia nella tutela del loro potere d’acquisto. È il risultato di un accordo preso dal governo con i sindacati che prevede un’applicazione a scaglioni degli adeguamenti e non più quindi sull’importo complessivo della pensione. In questo modo le fasce di pensione fino a 4 volte il minimo saranno rivalutate al 100%, quelle tra 4 e 5 lo saranno al 90%, quelle superiori a 5 volte avranno una rivalutazione del 75%. (Sintesi redatta da: Anna Costalunga)