Il debito pubblico che peserà per generazioni a venire, è dovuto per oltre due terzi, il 68,1% per l’esattezza, al disavanzo previdenziale, 1.824,243 miliardi, una cifra che nel tempo il Paese ha cumulato erogando nel tempo prestazioni previdenziali che, semplicemente, non si poteva permettere. Una situazione generalizzata che vede un saldo attivo solo per due regioni, Lombardia e Trentino- Alto Adige, e un Sud che, in generale, produce il 59,9% del deficit totale. Il Nord presenta un debito in moneta 2021 di 13mila euro per ogni cittadino, il Centro di 19mila euro circa e il Sud di oltre 44mila euro.
Analizzando dati e tabelle della Settima Regionalizzazione Itinerari Previdenziali, documento realizzato con il sostegno di Cida e presentato il 7 novembre, è significativo soffermarsi soprattutto su alcuni punti. Gli squilibri sono importanti: al Sud la media delle coperture è del 62,25%, con la Calabria che raggiunge appena il 49,98%: ogni 100 euro di prestazioni previdenziali, insomma, i contributi versati sono poco meno della metà. Poco meglio, Sicilia, Molise, Puglia e Basilicata (circa 60%).
Fa segnare un 81,53% di coperture il Centro, mentre il Nord tocca quota 88,96%, con buone performance soprattutto per Trentino (unica Regione pienamente autosufficiente con il 103,1%), Lombardia (99,66%), Veneto (95,51%) Lazio (90%) ed Emilia-Romagna (87,39%). In affanno, al Nord, Piemonte (72,92%) e Liguria (64,83%), che potrebbero risentire del progressivo invecchiamento della popolazione e di una certa crisi industriale.
In generale, a livello nazionale il tasso di copertura risulta pari all’80,45%. L’analisi mostra che nel 2021 il bilancio pensionistico/previdenziale del Paese – inteso come differenziale delle entrate e uscite delle gestioni Inps privati, Inps ex Inpdap per i dipendenti pubblici e delle Casse di Previdenza dei liberi professionisti – è in disavanzo di 48,68 miliardi di euro. Il Nord vale oltre il 58% delle entrate e il 53% delle uscite; il Sud contribuisce per il 21% circa ma spende oltre il 26%, mentre il Centro presenta entrate contributive e uscite per prestazioni simili, intorno al 21%.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)