Con l’età, aumenta la probabilità di perdere la propria autosufficienza.
Un rischio che si traduce in costi rilevanti, troppo spesso insostenibili con una pensione media. Una badante costa più di 1.000 euro al mese e, le rette di una RSA media, sono più che doppie.
Molti anziani, sono costretti a vendere o affittare la propria casa o chiedere aiuto a figli e nipoti, che spesso, però, sono alle prese con impieghi precari e sottopagati. Gli anziani restano soli e disillusi perché le persone non autosufficienti conoscono bene la fragilità dello Stato, meglio di chiunque altro. Una situazione che sconforta tanti cittadini che, dopo una vita di lavoro, si trovano ad affrontare, in solitudine, la terza età.
Ad oggi l’intervento pubblico più importante è l’indennità di accompagnamento.
L’INPS eroga questo sussidio a chi abbia un’inabilità riconosciuta del 100% e non sia in grado di deambulare autonomamente. L’indennità è pari a 515 euro mensili, un importo non sufficiente per sostenere i costi di una badante o una casa di riposo.
A livello locale, i comuni talvolta garantiscono un servizio di assistenza domiciliare che non risulta, però, uniforme su tutto il territorio nazionale. Sarebbe importante poter sottoscrivere dei piani previdenziali integrativi, fin da giovani.
La previdenza ed il welfare statali saranno, infatti, sempre più in difficoltà nel garantire una tutela per i cittadini più deboli.
(Fonte: tratto dall'articolo)