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Le proposte dell’Auser per un nuovo modello di RSA

www.auser.it, 03-11-2020

Il presidente nazionale Auser Enzo Costa, nel suo intervento del 3 ottobre presso la Commissione tecnica “per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana” , ha presentato le proposte dell’Associazione riguardo una riforma delle Rsa.

“Il problema va inquadrato in una più generale riforma del rapporto oggi esistente tra assistenza sanitaria e sociale – ha detto Costa – a favore di un coerente e integrato Sistema Sociosanitario Nazionale. La scelta di fondo è quella di rendere esigibile il diritto di ogni anziano di invecchiare a casa propria. Ne deriva che l’assistenza sociosanitaria degli anziani non autosufficienti vada inserita nel più generale problema dell’organizzazione dell’assistenza domiciliare e di condizione abitativa degli anziani. Malgrado i limiti evidenti riteniamo che le RSA siano un servizio importante per persone che non potrebbero essere assistiti a domicilio”.


Tra le proposte, considerare le RSA un luogo dove la persona che è assistita al domicilio possa andare a fruire del bagno assistito, e/o della mensa, e/o di momenti di animazione.

Oppure possibili RSA progettate come “Centri servizi”, ossia capaci di offrire assistenza al domicilio (soprattutto dove i servizi domiciliari del territorio sono fragili).

Bisogna evitare che le RSA siano considerate come dei mini ospedali in cui si riproduce la routine tipica della vita in ospedale.

Dato che lo scenario prevalente vede le RSA coinvolte nella ospitalità di anziani dimessi dall’ospedale nella fase post acuta per essere riabilitati alla vita “normale”, il modello da assumere a riferimento in base al quale riconfigurarle è quello di considerarle come una sorta di “casa” di transizione in cui l’anziano recupera la sua autonomia.

Importante è eliminare il rischio di spersonalizzazione ed evitare le lunghe liste d’attesa oggi presenti in diversi territori.

Inoltre è cruciale la possibilità di offrire risposte molto differenziate, puntando ad articolare l’ospitalità nel modo più flessibile possibile: minialloggi e anziani fragili ma ancora autosufficienti (ad esempio con priorità a congiunti di chi è ricoverato), nuclei per diversi gradi di non autosufficienza per evitare che in caso di aggravamento il ricoverato debba cambiare struttura.

Un tema delicato è il numero di ore che gli operatori dedicano ai pazienti. È giudizio comune che gli attuali parametri sono spesso insufficienti per assicurare le giuste cure. Non per nulla sempre più spesso i familiari pagano di tasca propria per fornire assistenza supplementare.

É ineludibile la necessità di una revisione al rialzo dei parametri, degli OSS, dei fisioterapisti, degli infermieri, concertata con i rappresentanti dei familiari, dei gestori delle RSA e di tutti coloro che possono dare il loro contributo per migliorare questa situazione.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
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Data dell'articolo2020-11-03
Numero
Fontewww.auser.it
Approfondimenti Onlinewww.auser.it/primo-piano/le-proposte-dellauser-per-un-nuovo-modello-di-rsa/
Subtitolo in stampawww.auser.it, 03-11-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Residenza Sanitaria Assistenziale Welfare