Del futuro delle strutture per anziani si è parlato lo scorso 8 settembre. Tra gli interventi c'è stato quello di Marco Trabucchi, presidente dell'associazione italiana Psicogeriatria, intervenuto al webinar organizzato dalle edizioni Erickson.
Trabucchi è certo del ruolo cruciale delle Rsa e delle strutture per anziani: “C'è sempre più bisogno di servizi per anziani, sia per la crisi della famiglia tradizionale, sia per l'aumento della stessa popolazione anziana, fatta anche di ammalati e di 'sopravvissuti', grazie ai progressi della medicina. Il Covid ha scoperchiato il problema: ora bisogna affrontarlo seriamente”.
Guardando al futuro di queste strutture, emerge una priorità, evidenziata da entrambe le parti: dare qualità ma anche sostenibilità economica alle strutture per anziani, che oggi vivono un momento di crisi e rischiano di non essere in grado, in futuro, di gestire una nuova emergenza, in mancanza di investimenti e risorse.
C'è poi un aspetto cruciale, nel futuro delle Rsa e delle strutture per anziani: la conciliazione tra sicurezza sanitaria e conservazione delle relazioni e della qualità della vita. Per Marco Trabucchi, “si stanno facendo grandi sforzi per riaprire ai parenti. E, sempre nell'immediato, si sta cercando di far quadrare i bilanci, di fronte a costi aumentati ed entrate diminuite. In preparazione della possibile ripresa del contagio, è stata fatta una veloce ma incisiva formazione del personale, che oggi è sicuramente più capace di lavorare in equipe. Di certo, non possiamo risparmiare né aumentando le tariffe, né riducendo la qualità. Il problema principale per il futuro è conciliare l'aspetto tecnico e l'aspetto socio relazionale. Nella giornata della persona che vive in Rsa ci sono almeno 5-6 ore libere: se non siamo in grado di riempirle, non facciamo il nostro dovere”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)