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"Le Rsa lombarde perdono un milione al giorno": l’allarme

www.redattoresociale.it, 10-04-2021

Dall'inizio della pandemia a febbraio 2020 fino al 31 luglio,  le morti nelle Rsa lombarde legate al Sars-Cov-2 sono state 3.378. Altre persone sono decedute in seguito, durante l'estate e nel corso dell'autunno. Ora la maggior parte degli ospiti e gli operatori sono stati vaccinati e l'incidenza dei nuovi positivi è iniziata a calare. Ma le Rsa lombarde faticano a riprendersi: gravano sulle spalle dei direttori debiti economici ingenti. "Noi stimiamo che attualmente le perdite si aggirino intorno a un milione al giorno", spiega Luca Degani, presidente lombardo di 'Uneba', associazione di categoria del settore sociosanitario assistenziale ed educativo. Le difficoltà dipendono da diversi fattori. In primis, dalle spese sanitarie sostenute durante l'emergenza: le residenze assistenziali hanno dovuto acquistare i dispositivi di sicurezza e assistere i malati Covid-19. Fino a febbraio 2020, anche se con difficoltà, si cercava di mantenere gli equilibri. Poi, è arrivata l'emergenza sanitaria e si è ridotta la percentuale di occupazione dei posti letto.  "Adesso abbiamo raggiunto una mancata presenza del 20%", dice Degani.

A questo calo hanno contribuito tre fattori: il numero di decessi avuti l'anno scorso, le pratiche di distanziamento applicate per contenere il contagio e il sentimento di sfiducia che si è diffuso tra le famiglie. Per Federica Trapletti, membro del sindacato dei pensionati della Cgil, quest'ultimo elemento è da tenere in considerazione in modo particolare, perché potrebbe provocare effetti duraturi nel tempo. "Ora le famiglie riflettono di più su come accudire i propri cari", commenta. Non è facile scalfire l'immagine delle Rsa come luoghi in cui gli anziani muoiono da soli. Anche perché ancora oggi in molti casi non è possibile ricevere visite dei propri parenti. Nonostante il via libera del governo e della Regione, alcuni responsabili delle strutture non hanno riaperto le residenze per paura di diffondere il contagio.

"Prima c'erano le liste d'attesa, ora invece si cercano nuovi ospiti", ripete Trapletti. Nelle Rsa accreditate, sia pubbliche sia private, una parte delle spese viene sostenuta dal Pirellone. Ogni posto letto costa in media 100 euro al giorno: di questi, circa 60 sono coperti dagli utenti e 40 dalla Regione. Secondo quanto stabilito dal ministero della Salute, le quota messa a disposizione dal fondo sanitario regionale dovrebbe raggiungere il 50% del costo giornaliero di un posto letto. La Lombardia non rispetta, quindi, le regole nazionali.

Da tempo le Rsa chiedono un adeguamento, anche per poter ridurre le rette, che sono considerate da molti parenti troppo dispendiose (si pagano, in media, 1.800 euro al mese). Il pericolo è che, a fronte di queste ulteriori difficoltà, le strutture siano obbligate a chiedere alle famiglie ancora più soldi. La Regione ha cercato di intervenire, ma le associazioni di categoria lamentano finanziamenti inadeguati rispetto alle perdite. "A dicembre è stata approvata una legge regionale in cui è stato stabilito di aumentare di 12 euro per il 2020 la tariffa giornaliera erogata dalla Regione per ogni posto letto. A questo provvedimento ne è seguito un altro in cui è stato deciso di garantire alle Rsa 40 euro al giorno per tutti i giorni in cui sono stati ospitati pazienti Covid. Queste risorse servono, però, soltanto a garantire il riconoscimento dei finanziamenti precedentemente stabiliti nel budget del 2020", sintetizza Luca Degani.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2021-04-10
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Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.redattoresociale.it/article/notiziario/_le_rsa_lombarde_perdono_un_milione_al_giorno_la_denuncia
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 10-04-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Costi sanitari e assistenziali Residenza Sanitaria Assistenziale Welfare locale