Il nuovo fronte aperto dalla procura di Torino nei confronti di due Rsa riguarda un’accusa di frode in pubbliche forniture in materia di assistenza ai malati di Covid: la tesi è che le strutture, all’inizio dell’emergenza sanitaria, si accordarono con la Regione Piemonte per accogliere i pazienti senza essere in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza. Un avviso di chiusura indagini è stato inviato a sette persone, dai proprietari della società ai responsabili e medici delle residenze Chiabrera e D’Azeglio, entrambe situate a Torino.
La procura del capoluogo piemontese aveva già chiesto l’archiviazione di un fascicolo per epidemia e omicidio colposi sui decessi avvenuti nelle due Residenze socio-assistenziali. La consulenza affidata a tre esperti genovesi non aveva potuto accertare un rapporto di causa fra le morti e le condizioni di assistenza. Ma nel complesso il caso era stato trattato dai magistrati subalpini come decine di altri analoghi: nella primavera del 2020, quando imperversava la prima forte ondata del Covid, il sistema-sanità (a livello regionale e centrale) non disponeva né delle conoscenze né degli strumenti adeguati a fronteggiare l’emergenza. Sulla scorta di un dossier della Guardia di finanza, però, i pubblici ministeri hanno continuato a tenere acceso il faro sulle strutture.
Tra il marzo e l’aprile del 2020 la società cui fanno capo stipulò un accordo per ricevere i pazienti dalle Asl sapendo – dice l’accusa– di non poter garantire il rispetto di protocolli e linee guida. In particolare, secondo la Guardia di finanza, risulterebbe che le due strutture non avrebbero rispettato le normative per le prestazioni da eseguire per la fascia assistenziale di «alto livello incrementato » come parametri standard riferito ai pazienti Covid-19, quanto alle forniture e alle modalità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, alla separazione dei percorsi, alla distinzione tra pazienti Covid-19 positivi e non, alla predisposizione di corsi specifici, alla sanificazione dei locali, allo screening dei pazienti all’ingresso e del personale nonché dei degenti con sintomi compatibili alla malattia, ai tempi di assistenza.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)