Di recente, alla Conferenza europea sulla popolazione, lo studioso Sergei Scherbov, dell’Istituto demografico di Vienna, ha messo in discussione gli allarmi diffusi sull’evoluzione demografica in Europa. Ha estrapolato per i prossimi decenni i trend demografici interni e migratori. Le conclusioni: Germania e Francia, con l’attuale immigrazione, non riusciranno a compensare gli effetti congiunti di invecchiamento e calo delle nascite. Ci riuscirà invece l’Italia con altri Paesi più “accoglienti”. L’Italia, che nel 2015 ha perso 150.000 abitanti, vedrà, nel 2050, un aumento delle nascite del 14%, la Svezia del 30%. Con gli attuali flussi migratori la popolazione Europea nel 2050 potrebbe aumentare di 33 milioni; senza migranti calerebbe di 27 milioni. La maggiore aspettativa di vita, secondo Scherbov, richiede una permanenza al lavoro fino all’età media di 70 anni; per l’Italia il suggerimento in più è quello di attivare l’occupazione femminile che è fra le più basse d’Europa.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)