L’Istat ha certificato che l’occupazione degli over 50 aumenta anche a causa dell’invecchiamento della popolazione Per la prima volta sono state confrontate le variazioni della popolazione e quelle degli occupati. E’ così emerso che la fascia 35-49 anni ha perso in un anno 197.000 unità per motivi anagrafici, poiché a “parità” di persone, invece, sarebbero aumentati. Spiega Roberto Monducci, direttore del dipartimento per la produzione statistica dell’Istat che le dinamiche demografiche hanno un impatto anche su periodi brevi, quindi l’analisi dei dati sull’andamento dell’occupazione per classi di età deve tener presente gli effetti del progressivo invecchiamento della popolazione, a parte, ovviamente l’effetto della legge Fornero. L’Istat ha messo confronto i dati sull’occupazione con quelli sulla demografia, dai 453.000 nuovi occupati ultracinquantenni vanno sottratti i 118.000 dovuti solo all’aumento della popolazione, di conseguenza l’aumento “netto” si riduce a 335.000, mentre per i giovani vale l’opposto: tra i 15 e i 24 anni in 12 mesi si registrano 4.000 persone in meno, di conseguenza le unità lavorative perse sono 1000, non 5.000. Resta il fatto che il tasso di disoccupazione degli ultracinquantenni è al 5,9%, mentre quello dei giovani tra i 25 e i 34 anni è al 18,9%.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)