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Filetto Giuseppe

Legati per sicurezza o sequestrati? Scontro tra Procura e casa di riposo

www.larepubblica.it, 22-02-2016

Per contenzione delle persone assistite si intende l’atto sanitario-assistenziale di natura eccezionale, applicabile solo quando tutte le altre misure alternative si sono dimostrate inefficaci. La contenzione non è raccomandata perché causa conseguenze dirette, per la pressione esercitata dal mezzo di contenzione, e indirette ovvero tutte le possibili conseguenze dell’immobilità forzata. Nei corsi di formazione del personale infermieristico l'obiettivo principale dovrebbe essere far comprendere quali sono i rischi della contenzione, dovrebbero quindi essere affrontati temi come:
- l’impatto della contenzione fisica;
- i diritti e l’autonomia degli anziani in casa di riposo;
- i miti e i pregiudizi legati all’uso della contenzione fisica;
- aspetti etici e legali della contenzione fisica;
- esiti avversi e problemi comportamentali specifici(cause e gestione) tra cui l’agitazione, il vagare, il rischio di caduta, i problemi di postura e i metodi alternativi alla contenzione.

Molti programmi per ridurre l'uso della contenzione prevedono una riorganizzazione generale di tutto il centro. All'arrivo del paziente gli infermieri dovrebbero valutare sempre quali sono i fattori che potrebbero aumentare il rischio di dover ricorrere alla contenzione.
In particolare sono fattori che possono aumentare il rischio di dover ricorrere alla contenzione:
- l'età avanzata della persona;
- la presenza di patologie cognitive (per esempio la demenza, anche lieve);
- l'afasia;
- l'incontinenza fecale e/o urinaria;
- la storia di cadute;
- la ridotta capacità motoria;
- patologie di tipo psichiatrico;
- problemi di udito o difficoltà visive.

Una volta individuati i soggetti a rischio è importante capire la storia della persona e riuscire a instaurare una buona relazione.

Le linee guida raccomandano di predisporre un gruppo di lavoro dedicato con infermieri esperti che collabori con i familiari per definire un piano individualizzato che abbia come obiettivo quello di evitare l'uso della contenzione. 
Al riguardo sono interventi che si sono rivelati utili:
- organizzare attività nelle ore serali per i pazienti che si svegliano di notte e sono soliti andare in giro;
- inserire nei programmi di assistenza quotidiana anche un programma di attività fisica;
- organizzare, per le persone con deficit cognitivi, attività distraenti come radio, televisione, attività ludiche;
- organizzare un percorso protetto (eventualmente anche all'esterno) per le persone che vagano;
- incoraggiare l'ascolto di musiche rilassanti melodiche così da tranquillizzare le persone più agitate;
- proporre una passeggiata come attività distraente.

(Sintesi redatta da: Luca Pallavicini)

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Autore (Cognome Nome)Filetto Giuseppe
Casa Editrice, città
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LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2016-02-22
Numero
Fontewww.larepubblica.it
Approfondimenti Onlinegenova.repubblica.it/hermes/inbox/2016/02/21/news/legati_per_sicurezza_o_sequestrati_scontro_tra_procura_e_casa_di_riposo-133867755/
Subtitolo in stampawww.larepubblica.it, 22-02-2016
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Luca Pallavicini)
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Filetto Giuseppe
Parole chiave: Contenzione Disturbi comportamentali Rapporto medico paziente anziano Relazione di cura Residenza Sanitaria Assistenziale