Il disegno di legge sull’eutanasia arriverà in aula a marzo. La proposta legislativa porta la firma di Marisa Nicchi (Sel), e a occuparsene saranno le commissioni Affari sociali e Giustizia. Perché procurare la morte è reato, anche se la persona ha prestato il suo assenso: il Codice penale vigente punisce sia «chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui». Il disegno di legge, all’articolo 2, prevede la non punibilità del medico qualora ricorrano congiuntamente alcune condizioni: tra queste, che il paziente sia «maggiorenne», risulti affetto «da una patologia con pro- gnosi infausta», la sua richiesta sia «stata formulata in maniera volontaria», siano stati informati «i familiari e le persone di fiducia indicati dal paziente». L’articolo3 dà invece rilevanza e disciplina minuziosamente le dichiarazioni anticipate di trattamento, con le quali si vorrebbe concedere a una persona di disporre anticipatamente la propria eutanasia qualora perdesse in futuro la capacità d’intendere e di volere e venisse a trovarsi nelle condizioni di cui all’articolo 2. In ogni caso, l’eutanasia dovrebbe essere controllata e valutata da un’apposita commissione ministeriale.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)