Nel testo l'associazione dei "Volontari italiani domiciliari per l’assistenza ai sofferenti chiarisce il proprio punto di vista rispetto alla legge 219. Parlare del fine vita è infatti molto complesso perché è difficile mettersi nei panni di chi ha davanti prospettive di vita molto difficili.
Però questo non deve essere l'anticamera dell'eutanasia. Anche perchè molto può venire dalle cure palliative. Si sottolinea anche l'importanza del diritto alle cura nei confronti della mancanza di guarigione. Viene anche evidenziato il ruolo delle cure domiciliari.
Infine, Emilia De Biasi ha puntualizzato che «è improprio parlare di biotestamento perché questa legge è sul consenso informato ed è da qui che parte la consapevolezza dell’individuo e la relazione di cura », lamentando altresì una mancanza «dell’impianto organizzativo della legge» e uno scollamento rispetto al Servizio sanitario nazionale ad impedirne una piena applicazione.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)